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I TIPI UMANI E LE QUATTRO CLASSI DEI TANTRA (Le famiglie Mistiche parte seconda)


Quando si parla di corda coscienziale o di nota fondamentale dell'individuo, non si fa riferimento ad un qualcosa di generico, ma un insieme di contenuti psichici che, se stimolati, producono quel processo che viene definito samadhi, il riconoscimento di uno stato "Altro da sé. 
Il samadhi è la visione di Dio, o della verità. 
La visione, come dice Plotino, "è già un'opera personale di colui che ha voluto contemplare", ciò significa che la Verità è un'opera d'arte, ovvero una creazione al contempo individuale e universale. 
Un pittore usa la propria tecnica, i suoi pennelli, la sua tela, il suo talento. 
Può generare opere di una certa bellezza o opere mediocri. 
Talvolta crea un qualcosa che esula dalla sfera soggettiva e si pone come verità universale. 
Ispirazione divina e capacità individuali si combinano per creare l'opera "oggettivamente" bella. 
Stessa cosa avviene con il samadhi. 
In questo caso i pennelli, la tela, il talento sono i contenuti psichici dell'individuo e i tratti che la natura gli ha concesso. 
Questo conduce, potenzialmente, ad un indefinita possibilità di visione, un potenziale Dio per ogni essere umano. 
Per ovviare al relativismo , e ai conflitti che da questo nascerebbero inevitabilmente, i rishi pensarono ad una divisione "scolastica" (così la definisce Tucci in "TEORIA E PRATICA DEL MANDALA") dei tipi fondamentali di esseri umani. 
Il guru in teoria, sarebbe colui che riconosce le tendenze fondamentali di un essere umano e, pur mantenendo una certa elasticità, indirizza l'aspirante verso questa o quella serie di tecniche operative. 
Dove con tecniche operative si intende una serie di pratiche finalizzate alla risoluzione di certi blocchi e all'attivazione di certe capacità latenti.
L'esistenza di queste suddivisioni (le quattro caste ad esempio, o i tipi Pashu, Vira, Divya del tantrismo, o i cinque "animali" della tradizione marziale cinese , i dodici tipi dell'esoterismo giapponese, o i nove dell'Enneagramma di Naranjo) dà già un'indicazione precisa sulle dinamiche dell'istruzione tradizionale. 
Si passa sempre dalla realizzazione (visione/identificazione) di un Dio personale (" l'opera di colui che ha voluto contemplare" di cui parla Plotino) per arrivare, eventualmente , al Dio senza forma, Il Bene in sé incommensurabile il Brahman Nirguna del vedanta. 
C'è un insegnamento unico, quindi, una Verità che deve essere disvelata. 
Ma la maniera di togliere i veli dipende dalla qualificazione del discepolo, ovvero della sua appartenenza ad uno dei tipi umani. 
Il tipo umano è la corda coscenziale.
Ognuno di noi avrà in sè un riflesso della coscienza divina. 
Ma questo riflesso non è identico per tutti. 
Per semplificare diciamo che la coscienza divina è la nota assoluta, il Do (9) dell'Ennegramma di Gurdjieff e dei Dervish naqsbandi, le corde coscienziali sono le note di quell'ottava. 
Ogni nota ( il discorso sarebbe un pochino più complicato, ma ci si dilungherebbe troppo parlando delle varie ottave, degli armonici ecc.) rappresenterebbe per Naranjo un tipo umano. 
La tecnica operativa è ciò che fa risuonare quella nota particolare. 
In pratica  dentro ciascuno di noi brilla la luce divina. 
La conoscenza è la visione di tale luce, l'ignoranza  le costruzioni della psiche. 
Costruzioni che divengano sempre più solide fino a dar vita al mondo empirico. 
Queste costruzioni sono "energia vibrazionale". 
La materia  è energia che vibra a bassa frequenza. 
Il sogno  energia che vibra a più alta frequenza. 
Il sonno profondo è  lo stato in cui le vibrazioni vibrano ad una frequenza ancora maggiore. 
Questi tre piani sono visti come tre mondi diversi, Bhur, Bhuvah, Svaha per la cultura vedica, indicati come principio Corpo, principio Cuore, e principio Mente ed hanno una corrispondenza nel corpo fisico dell'essere umano con le zone anatomiche e i centri sottili corrispondenti (Sesso-svadhisthana cakra, Cuore-anahata cakra, Mente-ajna cakra) e nella scienza dei suoni con le tre sillabe dell'AUM. 
La corda coscienziale ha la possibilità di vibrare in ciascuno dei tre piani. 
Piani che saranno popolati di esseri semidivini o divini, le cui forme sono il risultato della creazione artistica dei vari tipi umani, ovvero la percezione di vibrazioni a frequenza diversa filtrata attraverso determinati contenuti psichici. 
Man mano che si aumenta la frequenza delle vibrazioni la realtà viene percepita in forma sempre più sottile. 
I tipi umani sono gruppi i cui componenti sono potenzialmente in grado di risuonare con una stessa nota. 
In altre parole sono coloro che percepiscono la realtà in maniera simile , essendo sensibili a frequenze simili. 
I vari samadhi (ce ne sono almeno sette tipi) sono i momenti in cui, provongono l'accelerazione delle vibrazioni della corda coscienziale, si comincia a percepire improvvisamente la realtà in maniera più sottile. 
Visto che Dio è Amore, la dinamica dell'accelerazione delle vibrazioni passerà sempre per l'Amore e tutte le forme d'Amore potranno essere utilizzate per percepire, riconoscere, rivivere il passaggio da un livello di frequenze ad un altro. 
La sensazione di leggerezza che si prova quando si è innamorati ne è un esempio a livello fenomenico. 
Cambia la qualità della pelle, cambia lo sguardo, cambia la frequenza delle pulsazioni. 
Si assiste oggettativamente ad una trasformazione della realtà empirica. 
"Tutto si colora di rosa", si dice nella cattiva letteratura. 
Il Tantra è la Via dell'amore, e divide esseri umani e divini in quattro tipi o classi, a seconda della loro sensibilità ad una certa frequenza vibrazionale: 
Kriya, Carya, Yoga e Anuttara. 
Ognuno di questi gruppi è caratterizzato da un mudra o sigillo, un particolare riconoscimento, che attiva il processo di risoluzione dei contenuti psichici. 

La Mudra dei Kriya tantra è il SORRISO. 
Senza addentrarci nelle tecniche specifiche, basti pensare ciò che può provocare, in ciascuno di noi, il sorriso di una persona che amiamo. 

Mi pare simile a un dio l'uomo che ti siede accanto e ti ascolta così,
mentre parli con lieve sussurro e ridi amabile

Saffo
 

 



La mudra dei Carya tantra è lo sguardo. 

Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core....

Dante
 

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La mudra degli Yogatantra e L'ABBRACCIO. 

Serre-moi dans tes bras
Embrasse-moi
Embrasse-moi longtemps
Embrasse-moi
Plus tard il sera trop tard
Notre vie c'est maintenant 

Prévert 

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La Mudra degli Anuttara tantra è L'ATTO SESSUALE. 

Fuoco è la Donna
Legna da ardere il maschio (pene, pene in erezione).
Il desiderio che stordisce gli amanti è il fumo , e la Sua Vagina (Inguine, fiore del suo inguine) la fiamma.
L'unione è la brace e l'orgasmo la scintilla che ravviva.
E' In questo fuoco che gli dei sacrificano lo Sperma
E' da questa offerta che sorge la vita.

Chandogya upanishad
 

Immagine 



Questa prima suddivisione porta a restringere il campo delle tecniche operative, mantra, asana, mandala ecc. 
Ma ve ne è un altra, che non riguarda l'osservazione dei tratti fisici e delle predisposizioni, ma passa per un riconoscimento. 
L'aspirante "riconosce" una certa simbologia, un certo rituale e scopre così di appartenere ad una o all'altra delle cosiddette "cinque famigliemistiche". 

Si tratta di altre frequenza vibrazionali, cui, nel tantrismo tibetano, si dà il nome di Tathagata, Vajra, Ratna, Padme, Siddhi, corrispondenti ai diani buddha Vajrochana (bianco), Akshobhya (blu), Ratnasambhava (giallo), Amithaba (rosso), Amoghasiddhi (verde). 

Queste cinque famiglie corrispondono alle cinque energie fondamentali dell'Induismo shaiva, ovvero 
Shiva- Cit shakti, 
Shakti - Ananda shakti, 
Sadhashiva - iccha shakti, 
Isvara - Jnana shakti, 
Sadvidya - Kiya shakti. 

Ecco dunque che per svelare la Luce divina che convive con l'oscurità dei suoi contenuti psichici, il sadhaka dovrà praticare tecniche operative scelte dapprima in base suoi tratti fisici, il temperamento, i talenti ovvero le quattro classi dei Tantra, Kriya, Carya, Yoga e Anuttara. 

In secondo luogo dovrà riconoscere l'appartenenza del proprio Dio persona, della propria corda coscienziale, ad una delle cinque mistichefamiglie, nel buddismo Vajrochana, Akshobhya , Ratnasambhava , Amithaba , Amoghasiddhi. 
Questo secondo riconoscimento avverrà attraverso il linguaggio del sogno, dei miti, delle coincidenze significative, ovvero quell'insieme di segni, riconoscibili grazie alla percezione di una più alta frequenza vibratoria, che nell'esoterismo occidentale, da Ugo di San Vittore a dante, viene definito Linguaggio Allegorico. 
Se è vero che esiste potenzialmente una Verità (ovvero una visione del divino) diversa per ogni essere, esistono dei tipi o gruppi di aspiranti ben definiti che possono avere accesso ad una serie di tecniche operative codificate, come codificati sono gli stati di alterazione percettiva, o riconoscimenti, che portano alla percezione di vibrazioni a sempre più alta frequenza. 

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