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IL GURU UNICO - TANTRA E CRISTIANESIMO Seconda Parte






In ogni PERSONA DIVINA ed in ogni PERSONA UMANA esistono tutte e tre le attività/qualità: 
PATERNITA' - ESSERE 
FILIAZIONE - VITA 
DONAZIONE PASSIVA - PENSIERO 
ESSERE è DIVENIRE e la via del Karmayogin è quella di individuare l'ordine insito nel divenire e realizzare la corrispondenza tra macrocosmo e Microcosmo. 
la VITA è ciò a cui il BHAKTI rende gioioso omaggio ad ogni istante. 
Il PENSIERO è ciò a cui l'Jnanin aspira a giungere tramite i la Discriminazione. 

Le tre IPOSTASI sono collegabili alle tre vie dello yoga (BHAKTI, KARMA, JNANA). 
Se si parla dei tre marga e si usano i termini DI IPOSTASI E DI INDIVIDUO E DI PERSONA ragioniamo sempre nell'ambito del manifestato. 
La Realizzazione non duale è oltre il manifestato. 
Il MANIFESTATO include ciò che è FORMALE e ciò che è INFORMALE. 
L'Assoluto metafisico Comprende sia ciò che è Manifesto (Formale ed informale, dal nostro punto di vista SAT) sia ciò che è immanifestabile (dal nostro punto di vista ASAT) 
Ll'ESSERE di cui si parla nella filosofia occidentale non è BRAHMAN NIRGUNA (SADASAT) 
non può "ESSERLO". 
L'ESSERE è il DIVENIRE ovvero, come diceva Dogen, il TEMPO. 
Il mistero della Trinità può essere assimilabile all'A U M 
TUTTO è AUM E NIENT'ALTRO CHE AUM. 
il FIGLIO potrebbe essere A. 
Lo SPIRITO SANTO U. 
Il PADRE M. 

A  nella filosofia indiana è VIRAT o coscienza di veglia. 
U è TAIJASA o coscienza di sogno. 
M è PRAJNA o coscienza di sonno profondo. 

Tre suoni (sillabe) in un unico suono/vibrazione. 
AUM 




GAYATRI MANTRA
 

OM ( BHUR BHUVAH SVAH 
TAT SAVITUR VARENYAM 
BHARGO DEVASYA DHIMAHI 
DHIYO YO NAH PRACHODAYAT 
OM 

Om è il pranava da cui tutto ha origine.. 
bhur bhuvah svah sono i tre LOKA (le tre sfere cielo superiore, cielo inferiore, terra) 
TAT sighignifica quello 
SAVITUR deriva dalla radice SU che significa generare. 
VARENYAM è ciò che possiamo e dobbiamo adorare 
BARGHO o BHARGAH è colui che dimora nella regione del sole e rappresenta sia la luce solare che la luce che è dentro di noi/ba= dividere, RA = colori,nel senso che la luce dà vita ai colori,GA movimento ciclico avanti e indietro). 
DEVASYA da DEVA è piu' o meno divino. 
DHIMAY deriva da DHYAi ed ha a che vedere con DHYANA, la meditazione. 
DHIYO ha la stessa radice. 
YO NAH si riallaccia a TAT e racchiude la parola YAT che significa CHE quindi "quello che" 
Pracodayat letteralmente significa che egli diriga o conduca. 



Ricapitolando: 

Om i tre LOKA 
Quello (che) il generatore di tutto adoriamo (contempliamo) 
colui che dimora nella regione del sole, 
il divino (su cui) meditiamo. 
Meditiamo (in maniera) che lui ci diriga. 
Om 



IL GURU UNICO 
Per la Tradizione indiana  Agni (Pronuncia AGH NI , con la G di ghiro) è il Fuoco, ma vi sono tre diversi fuochi. 
Apparentemente. 
I tre fuochi appaiono diversi a seconda del punto di vista dal quale li osservi, ma il fuoco è sempre e solo uno 
Lo yoga inteso come filosofia realizzativa è uno. 
Se il maestro è un vero Maestro si presume che il suo insegnamento non potrà che essere Integrale. 
E' l'approccio del singolo aspirante che forzatamente è parziale. 
Il Vero Maestro è come un oceano di acqua dolce. 
La quantità e la qualità dell'acqua che gli allievi assorbiranno dipenderà dalla natura e dalla capienza del recipiente con cui essi attingeranno. 
Il Guru, secondo la Tradizione, è unico. 
Dice sempre le stesse cose. è l'allievo che comprende solo ciò che può comprendere. 
L'apprendimento non dipende dal maestro , ma solo e sempre dall'allievo e dalle sue qualificazioni. 
Classificare l'insegnamento di un maestro autentico come Bhakti o jnana o karma non è mai completamente corretto. 
Sri Sai Baba di Shirdi è considerato un bhakta, ma lui che si definiva scherzosamente il fachiro per la conoscenza totale delle pratiche fisiche era un grandissimo Hathayogin. 
Bodhidharma è un maestro di meditazione , ma è lui che ha trasformato gli acciaccati monaci di shaolin nei più temuti praticanti di arti marziali dell'antichità. 
L'insegnamento "insorge" a seconda delle esigenze e delle qualificazioni dell'allievo. 
Il maestro non sa di sapere quello che sa. 
Può rispondere solo alle domande che gli vengono poste, non a quelle che non vengono poste. 
Tutti i devoti di Sai Baba che ho conosciuto parlano come bhakta. 
Quando ho letto personalmente gli scritti di Sai Baba ho sempre trovato un acutissima esposizione del vedanta advaita. 
Bhakta, Jnani, Karma sono degli appigli, dei sostegni che vengono usati per aiutare il giovane fuoco a non consumarsi troppo rapidamente. 
Ma la natura del fuoco è fuoco e solo il fuoco purifica il fuoco. 
L'insegnamento , i Veda, sono l'assoluto stesso, Dio. 
Come potrebbe essere qualificabile ciò che è non percepibile, senza forma ed omni pervadente?


GNOSI E METAFISICA CRISTIANA 

"tale conoscenza non è per nulla comunicabile in parole, come lo sono le altre, ma dopo una lunga convivenza indirizzata appunto all'oggetto e dopo che si è vissuti assieme, istantaneamente - come la luce che scaturisca da fiamma palpitante - una volta sorta nll'anima, è lei stessa a nutrire se stessa" 

Platone, Settima Lettera, 341 c-d 



Per certi versi si può dire che l' idea agostiniana della trinità (con le Tre Persone diverse solo per ciò che riguarda il loro relazionarsi con l'essere umano) altro non sia che una evoluzione della Teogonia di Esiodo. 

"E' artefice del proprio male chi fa del male ad altri...L'occhio di Zeus che osserva tutto, quando vuole si posa su tali eventi e conosce ciò che deve essere giusto nelle nostre città." 

Esiodo, Le Opere e o Giorni 



TECNICHE OPERATIVE 

In oriente si parla diffusamente di tecniche operative, di una serie di riti, formule esercizi che devono condurre a stati di coscienza non ordinari, mentre  nella nostra cultura ci si limita a pochi accenni generici o addirittura se ne nega l'esistenza. 

I possibili motivi di questa lacuna sono almeno tre: 


1) l'ignoranza comune che va a sovrapporsi all'ignoranza metafisica. 
La maggior parte degli studiosi che si accosta a Platone o Agostino , non ha le capacità e le qualifiche per comprendere Platone ed Agostino. 
(Un commentatore che tramuta le sirene alate in pesci perchè confonde le pinne con le penne, o traduce gomene con cammello pensa che cosa può combinare con la Filosofia Realizzativa! 
eppure è ciò che è successo e nel nostro immaginario Cristo è un surrealista che vede i cammelli infilarsi nelle crune degli aghi e le pinne hanno definitivamente sostituito le penne delle sirene alate ) 

2) l'invenzione del diavolo, ovvero la trasformazione delle energie ctonie in causa di atti demoniaci ed effetto di una entità malefica. 
Cosa che ha portato ad osservare con sospetto e paura gli stati in cui le capacità di controllo e di analisi razionale sono limitate o assenti. 
Quasi che la perdita del controllo della mente raziocinante liberasse automaticamente dei demoni infernali nascosti nel nostro inconscio. 

3) L' inversione dei principi. 
Ciò che veniva definito Solare è divenuto Lunare e viceversa. 
L'intuizione legata alla abbacinante conoscenza solare , ciò che viene definito nel Vedanta Buddhi, è stata relegata alle atmosfere notturne dell'inconscio . 
La riflessione , ovvero la capacità di operare delle scelte in base a dubbi e probabilità, è divenuta , nel nostro immaginario,strumento precipuo della Razionalità solare. 
Tutto ciò che in Platone o Agostino poteva suggerire un rapporto intuitivo ovvero diretto , con il Reale, è stato in qualche misura eliminato o se ne è sminuita l'importanza 

La manipolazione , involontaria o volontaria,di parole e concetti è prassi , purtroppo , comune. 
Aristotele, ad esempio, è considerato il meno "mistico" (tra virgolette) dei filosofi greci. 
Eppure scrive in "Eudemo" fr.10: 

"E L'INTUIZIONE DELL'INTUIBILE E DEL NON MESCOLATO E DEL SANTO LA QUALE LAMPEGGIA ATTRAVERSO L'ANIMA COME UN FULMINE, PERMISE IN UN CERTO TEMPO DI TOCCARE E DI CONTEMPLARE, PER UNA VOLTA SOLA.
PERCIO' SIA PLATONE SIA ARISTOTELE CHIAMANO QUESTA PARTE DELLA FILOSOFIA L'INIZIAZIONE SUPREMA, IN QUANTO COSTORO...CHE HANNO TOCCATO DIRETTAMENTE LA VERITA' PURA,RIGUARDO A QUELL'OGGETTO, RITENGONO DI POSSEDERE IL TERMINE ULTIMO DELLA FILOSOFIA, COME IN UN'INIZIAZIONE"
 

e in Sulla Filosofia, fr.15: 

"....CIO' CHE APPARTIENE ALL'INSEGNAMENTO E CIO' CHE APPARTIENE ALL'INIZIAZIONE.
LA PRIMA COSA GIUNGE INVERO, AGLI UOMINI ATTRAVERSO L'UDITO, LA SECONDA, INVECE QUANDO LA CAPACITA' INTUITIVA SUBISCE LA FOLGORAZIONE: IL CHE APPUNTO FU CHIAMATO MISTERICO E SIMILE ALLE INIZIAZIONI DI ELEUSI"
 

Alcibiade, nel Simposiodescrive Socrate impegnato, all'alba, nella pratica di un non meglio identificato, Rito del Sole: si muove leggero come se cercasse qualcosa e poi si ferma , immobile, per ore ed ore. 

Platone in Fedro (250, b-c) descrive decisamente l'esperienza del Samadhi
ma come può chi non ha fatto l'esperienza del Samadhi riconoscerlo nelle parole di Platone? 

l'uomo vede solo ciò che sa. 



FILOSOFIA PERENNE 



Bisogna considerare la possibilità che la maggior parte degli studiosi e dei commentatori che hanno magari , dedicato la vita intera alla Filosofia, non abbiano le capacità (direi la qualificazione) per comprendere le opere dei grandi. 

E' per questo che si dice che la tradizione in occidente si è interrotta o dorme, perché l'insegnamento dei "fidanzati della cuoca" ( come Gurdjeff definiva l'insegnamento per sentito dire) ha in parte sostituito l'insegnamento dei maestri. 
Ogni mito,ogni insegnamento della Filosofia Perenne ha due valenze: una universale e l'altra soggettiva, operativa. 
Sta al filosofo svelare, comprendere ed "applicare" la seconda: 
Dioniso, Orfeo, Cristo,krisna sono qui pronti ad insegnarci come essere Dioniso, Orfeo, Cristo,krisna. 
sta a noi aprire le orecchie. 




CHIESE E CENOBI 


Le Chiese, oltre ad avere una funzione consolatoria e di protezione, perla loro sopravvivenza sul piano empirico (hanno bisogno di soldi e "popolarità" per esistere come istituzioni) tendono a porsi come riferimenti unici ed a mettere in secondo piano ciò che , del passato o del presente, potrebbe incidere negativamente sul loro "fatturato". 
La Tradizione è Unica ed Unica è la sua maniera di proporsi: insegnamenti universali e tecniche operative (per così dire)individuali tramandati contemporaneamente attraverso miti e riti. 

Osiride viene avvelenato e fatto a pezzi, muore (katàbasis) e rinasce grazie alla suprema guaritrice, trasformato in potere salvifico, . 

Dioniso Zagreo (figlio di Zeus e della Kore Persefone )viene fatto a pezzi, sbranato dai Titani ma viene riportato in vita da Zeus come Dioniso Celeste, incarnazione del potere di redenzione-liberazione(i titani saranno invece fulminati da zeus e dalle loro ceneri verrà creata l'umanità). 

Orfeo muore sbranato dalle Bassàridi, compie il viaggio agli inferi (katàbasis) alla ricerca di Euridice, risuscita come portatore del potere di redenzione-liberazione. 

Gesù viene flagellato e crocifisso, muore e dopo tre giorni (katàbasis) viene risuscitato e viene innalzato al cielo come Cristo, portatore delPotere di redenzione-liberazione. 

Lo smembramento ( flagellazione-crocifissione) è insegnamento cosmologico (si dice così?): rappresenta la nascita della molteplicità dall' Uno. 

Immagine 

L'insegnamento iniziatico, ovvero la tecnica operativa, è invece rappresentato dalla katabàsis, dal viaggio agli inferi. 
E non differisce dalla tradizione indiana. 
Ciò risulta evidente da due frammenti di Aristotele e Platone. 
Nel primo (Aristotele, Sulla Filosofia, fr.12 a.) non è difficile secondo me, ritrovare la descrizione della distinzione che nella tradizione indiana si fa tra Jivatman ed Atman e l'analogia tra Sonno profondo e Prajna. 
Nel secondo (Platone, Cratilo, 400 c.) non è difficile, secondo me, leggere una precisa descrizione del karma pregresso. 

".... egli dice, nel sonno l'anima si raccoglie in se stessa , allora essa, assumendo la sua vera e propria natura, profetizza e presagisce il futuro.Tale è essa allorchè, nel momento della morte, si separa dal corpo. E quindi approva il poeta Omero, per aver osservato questo : rappresentò infatti Patroclo che, nel momento di essere ucciso, presagì l'uccisione di Ettore e Ettore che presagì la fine di Achille. 
da fatti di questo genere, egli dice, gli uomini sospettarono che esistesse qualcosa di divino, che è in sé simile all'anima e , più di tutte le altre cose è oggetto di scienza"[/b]. 



"...Quasi che l'anima espii le colpe che appunto deve espiare, e abbia intorno a sè, per essere custodita, questo recinto, sembianza di una prigione.
tale carcere, dunque, come dice il suo nome, è custodia dell'anima, finché essa non abbia finito di pagare i propri debiti, e non c'è nulla da cambiare, neppure una sola lettera "

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