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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

SATTVA, RAJAS E TAMAS - I SAMADHI E LO STATO COSTITUTIVO DEI GUNA

Alcuni maestri, parlando dei Guna, li descrivono come tendenze, dando loro una qualità. Tamas ad esempio sarebbe la tendenza all'immobilità, alla stasi ed è visto come qualcosa di negativo. Rajas sarebbe la tendenza all'azione, vera forza motrice della manifestazione e,per questo, causa di dolore. Sattva sarebbe il principio puro e onnipervadente, la fonte cui lo yogin dovrebbe tendere ai fini della liberazione. In realtà i guna sono per lo yoga, i "fili" (questo significa la parola Guna) con cui viene tessuta la stoffa della realtà. Pensare che l'uno sia positivo e l'altro negativo, o che si debba tendere verso uno anziché verso l'altro significa interpretare la filosofia indiana solo da un punto di vista dualistico. Anziché esaminare i singoli Guna, occorrerebbe, a i fini di una ricerca filosofica, cercare di comprendere cosa sono i loro "stati costitutivi" descritti da Patanjali negli Yoga Sutra. Cominciamo col dire che lo yoga è la pratica d

LE SCRITTURE DELLO YOGA: VEDA, VEDANTA E VEDANGA

Lo Yoga è essenzialmente pratica, la pratica dei Samadhi, ovvero una serie di modificazioni della mente che conducono ad una diversa percezione del realtà, fino all'identificazione, così almeno dicono  le scritture, con lo Spazio, con l'Universo, con la Divinità. Per "Scritture"  si intende una serie di opere letterarie composte nel corso dei millenni, da yogin e filosofi, che appaiono talvolta come manuali teorici-pratici, altre come cronache di particolari realizzazioni, altre ancora come racconti mitici che avrebbero lo scopo di attivare le forze primarie della creazione nascoste (che sarebbero nascoste....) nel nostro inconscio. In genere le scritture dello Yoga vengono suddivise in due grandi gruppi definiti Shruti e Smirti. 1) श्रुति śruti  significa Orecchio, Audizione, Ascolto. Nel Sanathana Dharma  ( o "Filosofia perenne", nome che si dà alle concezioni filosofiche su cui si basa  lo Yoga) śruti  è sinonimo di Veda . I  वेद veda

APPUNTI SU PATANJALI

Patanjali, uno dei mitici siddha del Tamil, si dice fosse  il più grande grammatico del suo tempo. Secondo la leggenda aveva moltissimi discepoli, almeno mille. Così, per farsi ascoltare da tutti prese l'abitudine di velarsi dietro una tenda e di manifestarsi come “Serpente Cosmico, Adi Shesha dalla voce tonante. Spinto dalla curiosità un discepolo un giorno sollevò il velo e lo sguardo di Adi Shesha incenerì all'istante tutti gli allievi. Solo uno si salvò: Gaudapada, maestro del maestro di Shamkara che si era assentato per andare a fare pipì (!).  Patanjali gli insegnò tutto ciò che sapeva ma, per punirlo della trasgressione di essersi allontanato senza chiedere il permesso, lo trasformò in un demone mangiauomini. Gaudapada stava quindi su un albero, vicino al guado di un fiume, e faceva, come la sfinge, una domanda ai viandanti, chi sbagliava la risposta veniva mangiato all'istante. La domanda era questa: " Dimmi il participio passato di cuocere "

IL MISTERIOSO, COMUNE, SENSO DEL PUDORE

Wikipedia definisce il PUDORE come " senso di riserbo e di disagio nei confronti di un comportamento riguardante le pulsioni fondamentali ". Una immagine o uno scritto che offende il "Comune Senso del Pudore" viene censurata e chi è colpevole di averla pubblicata può andare incontro a sanzioni di vario genere. La " pudicizia ", soprattutto nelle donne, è considerata una dote preziosa e chi non la possiede è una (uno) svergognata(o), indecente, immorale, corrotta(o), scostumata(o) depravata(o). Interessante. Guardate queste due immagini: La prima è tratta da un video indiano, credo, vietato ai minori di diciotto anni, in cui con molta eleganza e dolcezza si insegnano le tecniche della Fellatio e del Cunnilingus secondo, dice lo speaker, l'Arte dell'Amore indiana. Se non avessi messo i quadratini neri il mio post sarebbe stato segnalato e censurato dai social network (e non è detto che non accada...) La seconda imm

VIAGGI ASTRALI

Ma è possibile fare i viaggi astrali? Sognare di sognare e uscire fuori dal corpo per viaggiare non solo nelle creazioni, fantastiche, della nostra memoria, ma anche nell' akasha , come diceva Steiner, o addirittura nella realtà quotidiana? È possibile che ciò che sogniamo abbia degli effetti sulla vita "reale" nostra e di altri? A rigor di logica, perché no?  Nel mondo notturno vivo spesso esperienze ispirate agli eventi diurni, e un fenomeno esterno al mio corpo di dormiente si ficcherà nella sfera onirica senza problemi. La sveglia che, ospite inatteso, compare in corpo e voce nei sogni dell'alba è una esperienza che, almeno una volta, abbiamo fatto tutti noi, e  anche le voci dei vicini o la pioggia improvvisa penetrano, facilmente, anche se trasformati, nella sfera del sogno.  Niente ci vieta di pensare che anche il sogno posso "esondare" nella veglia e indirizzare o trasformare la nostra vita. Gli aborigeni australiani dicono di vivere

LA VIA DEGLI IGNORANTI - LA LINGUA PERDUTA DEI VEGGENTI cap. IV

Il 14 luglio prossimo ( tra due giorni!) uscirà in libreria il mio secondo libro "HATHA YOGA, LA LINGUA PERDUTA DEI VEGGENTI", Edizioni Aldenia (www.aldenia.it). Inutile dire che sono emozionato. Rendo pubbliche per la prima volta le esperienze degli ultimi dieci anni: l'incontro con Fabio "Ganesha" e  Yoga.it (uno dei luoghi "virtuali" più liberi e fecondi dell'universo internettiano),, la nascita, spontanea (autogenesi?) del Gruppo Vedanta, le fraterne amicizie con ricercatori come Fabio Cozzi, Onofrio Amendola, Gianni Bencista, Laura Nalin, Andrea Pagano, "Yogasan",Malcolm Bilotta, Petulia Lera.... Esperienze che hanno mutato profondamente la mia visione dello Yoga e mi hanno "costretto", a guardare il mondo da una diversa, assai feconda prospettiva. " La Lingua Perduta dei Veggenti " è in apparenza un manuale, ma a leggere tra le righe è il resonto di una rivoluzione, la "Rivoluzione della Dolcezza&